Come faccio?
Quali possibilità? Quali rischi?
Testo redatto da Tau-Visual www.fotografi.org
I compositMolto semplicemente, sono dei cartoncini personali – solitamente in formato A5 – su cui sono riportati i dati riassuntivi del singolo modello/a, che vengono lasciati ai casting o spediti ai potenziali clienti: qualche foto (da tre foto a una decina), a seconda anche del fatto che il composit sia solo un cartoncino con due facciate, o eventualmente un quartino od un sestino (4 o 6 facciate), il nome o lo pseudonimo (spesso, non il cognome reale) del modello/a, le misure salienti: altezza, peso, spalle o seno, fianchi, vita, colore occhi, numero di scarpe. NON viene riportato il recapito personale del modello/a, ma quello dell’agenzia che lo rappresenta. Per questo motivo, i casi sono due: o realizzi a tue spese dei composit con uno spazio bianco per attaccare in seguito l’etichettina dell’agenzia che ti rappresenterà, oppure fai fare i composit all’agenzia presso cui sarai rappresentato, in modo anche da averli graficamente omogenei a quelli degli altri modelli della stessa struttura. Se è l’agenzia a farti fare il “loro” composit, pretendi di averne libera disponibilità anche tu (li faranno pagare a te), e controlla che la “cresta” che sicuramente verrà fatta sul costo sia attorno il 50 – 70 % del costo reale di uno stampato simile (è normale ed accettabile, cioè, che i composit fatti fare dall’agenzia vengano fatti pagare ai modelli, e che il costo esposto sia superiore a quello della tipografia. Il ricarico massimo accettabile è del 100%. Oltre, va contestato). Bisogna tener conto che per molte agenzie il composit adesso è diventato elettronico e cioè, immesso in un data base del “sito” dell’agenzia per essere facilmente consultato dai potenziali clienti per la scelta di un casting per uno shooting.Il casting Due parole sulle modalità con cui – solitamente – viene effettuata la scelta dei modelli/e per un servizio. Il cliente finale indica all’agenzia la tipologia di lavoro e il genere di donna e/o uomo che occorrono per quelle immagini. L’agenzia seleziona fra i suoi rappresentati quei modelli che soddisfano a grandi linee le caratteristiche richieste (od almeno, così dovrebbe fare), e li informa sul luogo, data ed ora in cui si svolgerà il casting, cioè un breve incontro con il cliente, il fotografo ed eventualmente l’agenzia; durante il casting, le persone preposte alla scelta visionano dal vivo molti più modelli di quanti ne occorrano effettivamente, appunto per poter effettuare una scelta ragionata. Viene rapidamente visionato il tuo book, eventualmente viene fatto uno scatto di prova e promemoria in digitale o in Polaroid. |
|
|||||
|
La normale commissione di agenzia è del 20%. Anche se possono
essere previste formule contrattuali profondamente differenti, che portano il compenso dell’agenzia, mediante altre trattenute, fino a giungere al 40-50%. Solitamente, l’agenzia tratta con il cliente il compenso forfaettario di diritti d’uso e giorni di shooting, secondo i parametri descritti al paragrafo “shooting”, e dichiara al cliente il compenso totale, a cui va aggiunto “il venti d’agenzia”, e cioè la commissione dell’agenzia di modelli. L’eventuale successiva richiesta, da parte dell’agenzia, di compensi ulteriori (oltre il 20% pagato dal cliente) che vengano poi sottratti ai modelli è una pratica assimilabile alla richiesta - illegale – di tangenti. Frequente, ma illegale e scorretta.
La ricevuta per le prestazioni Il modello/a descrive le sue prestazioni secondo quattro configurazioni maggiormente ricorrenti: a) Ricevuta per prestazione occasionale (da modello italiano) b) Ricevuta per prestazione occasionale (da modello NON italiano) c) Fattura per prestazioni professionali d) Assunzione temporanea come operatore di spettacolo (con ruoli Enpals)
a) – b) Fintanto che le prestazioni hanno un carattere non prevedibile e sono molto limitate di numero, è possibile che il modello emetta una ricevuta per prestazione occasionale, assoggettata a ritenuta d’acconto del 20% (se il modello è italiano) o a ritenuta d’imposta del 30% (se il modello è straniero). La ritenuta d’acconto viene trattenuta (donde il nome “ritenuta”) in anticipo (donde il nome “d’acconto”) sulle tasse che il/la modello/a di cittadinanza italiana dovrà poi pagare sulla base del conguaglio annuo di tutti i suoi redditi. La ritenuta d’imposta per gli stranieri, invece, “chiude la partita” con il fisco italiano, nel senso che nulla più è dovuto altre a quella ritenuta secca.
c) Se il/la modello/a cominciano ad avere un discreto giro di affari, la soluzione più corretta è quella di aprire una partita iva per la fatturazione delle prestazioni e dei diritti concessi. Questa soluzione rappresenta un aggravio in termini di fastidi per la tenuta della contabilità (e relativi costi per un commercialista od un tributarista che segua la cosa), ma permette di dedurre anche le spese generali della propria attività.
d) Nel solo caso delle produzioni video e cinematografiche e delle sfilate (NON in quelle fotografiche) i modelli devono essere assunti come “lavoratori dello spettacolo”, con un’assunzione temporanea, anche di solo un giorno o due. La paga, solitamente inferiore a quella percepita da liberi professionisti, viene quindi descritta come compenso da lavoro dipendente. Alla prima prestazione occorre iscriversi ai ruoli Enpals locali (ente nazionale previdenza assistenza lavoratori dello spettacolo); viene rilasciato un numero di matricola Enpals che varrà anche per tutte le successive assunzioni temporanee.
Diritti di immagine Come accennato al paragrafo dedicato allo shooting ed ai compensi (vedi), il pagamento di un/a modello/a è legato a diversi fattori, uno dei quali – molto importante – è l’uso che verrà fatto dell’immagine. E’ infatti corretto che il cliente finale paghi una certa cifra se l’uso dell’immagine sarà riferito ad impieghi editoriali, altro per impieghi commerciali, altro ancora per utilizzi pubblicitari. Su ciascuna fotografia (o servizio nel suo insieme) vengono pagati dei diritti d’uso al fotografo (per l’immagine fotografica) ed ai modelli (per la loro immagine, cioè l’uso della loro effigie). Si tratta di diritti distinti, ed entrambe sanciti dalla legge 633/41 e successive modifiche (legge sul diritto d’autore, vedi anche www.fotografi.org/FAQ.htm). Quali siano i diritti di immagine che il modello o modella concedono per un determinato servizio deve essere determinato per iscritto. Solitamente, ci si basa sui preventivi e/o sulla documentazione che fissa le opzioni dei modelli; le agenzie meglio strutturate, poi, fanno firmare dal cliente o dal fotografo una “fiche” (una specie di ricevutina) che il modello/a porta con sé, che indica la destinazione d’uso concessa per quelle immagini.I caratteristi / personaggi /attori Come accennato più sopra (capitolo “cosa ti serve”) esiste un mercato affine a quello dei modelli, per le necessità, anche frequenti, di avere personaggi il cui volto non sia bello (a volte, noiosamente bello) ma caratteristico di un personaggio. Quindi, il volto da salumiere, quello da vecchia insegnante, quello del ragazzino dispettoso, e mille altri. Questo genere di personaggio – se valido e ben rappresentato, e tenendo conto degli aspetti legati ai problemi del casting (veri), trova lavoro sia nella pubblicità che nel cinema. Anche se molte agenzie di modelli “canonici” hanno anche una sezione dedicata ai caratteristi, ci si imbatte in una nutrita serie di rappresentanze di personaggi nelle agenzie di attori (appunto, attori, caratteristi, personaggi) attive molto più sul terreno del cinema. In questo caso, Roma è assolutamente la piazza più importante, seguita a molte lunghezze di distanza da Milano e comunque presenti anche in altre città (per le produzioni video pubblicitarie). Leagenzie affidabili Suggeriamo di leggere il capitoletto (più sopra) intitolato: “ti chiedono soldi?”, perchè è rivelatore dei meccanismi che stanno dietro la richiesta di denaro. In sé, la richiesta di denaro per servizi vari di supporto ai modelli “solo se utili” (diversi dal book fotografico) non è necessariamente segnale di inaffidabilità. |
In linea di massima, conviene procedere molto con i piedi di piombo con le agenzie che operano fuori dai grandi centri e che chiedono denaro. Perché un’agenzia dovrebbe chiederti denaro? Perchè il modello dovrebbe pagare l’agenzia? Per essere introdotti in un giro di “non-affari”? I sogni te li puoi coltivare da solo, senza bisogno di pagare qualcuno perchè ti venda solo sogni. Come valutare l’agenzia? Per certi versi, la serietà dell’agenzia non è strettamente legata alla sua notorietà. Mentre è una regola abbastanza ricorrente che le maggiori strutture siano ritenute tali anche in funzione della loro serietà professionale, non è invece vero che una struttura di piccole dimensioni corrisponda ad una gestione non affidabile. E’ quindi importante valutare l’agenzia per quello che effettivamente è, e non solo per quello che appare. Il compito dell’agenzia è, in realtà, piuttosto complesso, ed è proprio sull’affidabilità con la quale si svolge questo compito che si può valutare la qualità della struttura. L’agenzia, infatti, si assume l’onere di reperire persone e personaggi interessanti sul piano fotografico, ma anche quello – per nulla indifferente – di gestire tempi e disponibilità di queste persone, oltre ad aiutarli a risolvere tutti i mille problemi di carattere logistico che non possono e non devono essere fatti pesare sul cliente, che paga per avere una prestazione pulita da piccoli problemi ed inconvenienti. |
Per valutare l’agenzia si tenga presente che: a) Dovrebbe conoscere le modelle/i ed il loro carattere; Un’agenzia dotata di booker validi (il booker è la persona che segue i modelli/e nel loro lavoro) deve poter contare almeno su un minimo di conoscenza dei rappresentanti anche per quanto riguarda la loro personalità sul piano professionale (non su quello privato, ovviamente) b) Deve saper gestire i piccoli imprevisti; uno dei compiti più importanti dell’agenzia è proprio quello di fungere da “cuscinetto” per assorbire gli effetti dei piccoli imprevisti. La modella/o devono poter contare sull’aiuto dell’agenzia se non riescono a trovare il luogo fissato per l’incontro, se bucano una gomma recandosi allo shooting, se devono prenotare un treno od un aereo, ecc. c) E’ normale che non si comunichino i dati personali; Dei rappresentati non possono e non devono essere comunicati i dati personali (recapito, telefono, od elementi con i quali risalire a questi). d) Non deve richiedere compensi anticipati; L’agenzia che chieda dei pagamenti anticipati, o delle cifre forfaittarie prima dell’effettiva prestazione delle modelle non deve essere accontentata. Il pagamento si effettua, al più presto, contestualmente alla prestazione. Un’eccezione può essere fatta nel caso si debbano affrontare delle oggettive spese di trasferta, che in alcuni casi possono essere chieste in via anticipata. Nei confronti degli aspiranti modelli, l’agenzia non deve imporre il pagamento di quote di ingresso, né obbligare a realizzare – a pagamento – le immagini del book presso di loro. Il servizio di realizzazione intera del book fotografico deve essere un servizio, non un’imposizione. Mentre è evidente che sia il book che il composit devono essere realizzati per iniziare a lavorare, non è assolutamente obbligatorio che la cosa debba essere fatta tramite la stessa agenzia. Al limite, l’agenzia può tuttavia rifiutarsi di utilizzare fotografie di qualità non sufficiente o, comunque, non in linea con quella media dei book di agenzia. e) Deve poter indicare tariffe chiare; I compensi sono notevolmente variabili (come spiegato sopra in lo shooting e i compensi). Si passa dalle poche centinaia di euro per lavori fotografici commerciali destinati a depliant a diffusione limitata (compensi a volte anche inferiori per redazionali di riviste di moda), a diverse migliaia di euro per le immagini pubblicitarie. Tuttavia nel pieno rispetto dell’assoluta libertà del mercato, occorre che a fronte di una richiesta specifica viene indicato un costo specifico, quantificato prima di effettuare le riprese. f) Deve gestire seriamente le ragazze; |
Riprese di nudo (ovviamente per le modelle/i di nudo) o lingerie fanno, solitamente, raddoppiare i compensi. Fatta eccezione per alcune strutture di dubbia serietà, o che in realtà sono organizzate per fare divertire i fotoamatori, nessuna agenzia di modelle seria organizza riprese di nudo per fotografi che non siano conosciuti, direttamente o indirettamente, e che non possano dimostrare la loro affidabilità con una commessa di lavoro ben specifica, e o che sia inoltre giudicata interessante per la modella stessa in termini di immagine professionale (nel caso di Workshop, nudo artistico e didattico). |
L’esclusiva Modelle e modelli, nella maggioranza assoluta dei casi, hanno accordi di esclusiva con le agenzie. Questo significa che è scorretto cercare di contattarli privatamente, saltando l’agenzia. Nessun professionista serio accetta o propone simili scorciatoie, che possono creare noie professionali e legali alle modelle ed ai fotografi. Un chiarimento: alcuni fotografi pensano di potere proporre, alle agenzie, alcune ragazze che loro hanno “scoperto”, per continuare a percepire delle percentuali sui compensi dei lavori eseguiti. Si tratta di una strada improponibile. Il fatto che sia stato il fotografo a scoprire la modella diviene assolutamente ininfluente nel momento in cui la ragazza stipula un accordo con l’agenzia, con la quale intratterrà un rapporto di esclusiva. Se il fotografo “scopritore” vuole percepire dei compensi, deve divenire esso stesso procacciatore d’affari, trovando concretamente dei lavori per la modella, ed organizzandone l’esecuzione. In questo caso, egli stesso funge in sostanza da piccola agenzia. In bocca al lupo… |
|
Testo
redatto da:
TAU Visual – Associazione Nazionale Fotografi Professionisti –